DJI ha aggiunto un nuovo modello al suo arsenale di droni: il DJI Neo va a coprire una fascia di mercato che era finora presidiata dal DJI Mini 4K. Solo cento euro dividono, nel prezzo, i due droni. DJI Neo è da poco in vendita a 199 euro, contro gli attuali 299 euro del Mini 4K (499 euro se si acquista il Combo). Ma è solo questa la differenza? Per tutti coloro che si affacciano all’affascinante mondo del volo e della fotografia aerea, e non hanno o non vogliono azzardare un budget troppo alto, c’è solo da scegliere. Esaminiamo insieme, dunque, i due prodotti, per scoprire i vantaggi di ciascuno.

DJI Neo

Il DJI Neo ha tutto il fascino della novità. Appena atterrato sul mercato, si posiziona subito bene per prezzo, a fronte di notevoli qualità. Pur non essendo un modello di fascia alta, impressiona per le sue eccellenti particolarità.

È leggerissimo e piccolissimo: con i suoi 135 g e le dimensioni di 13×15,7×4,85 cm ha un ingombro decisamente inferiore al citato Mini 4K. Può letteralmente decollare e atterrare sul palmo di una mano. Entrambe le operazioni sono agevolate dalle opzioni di controllo programmate, che basta selezionare con un clic, insieme ad alcune acrobazie classificate come Boomerang, Spirale, Circle, Rocket, Dronie e Spotlight.

L’acquisto del radiocomando migliora la manovrabilità del DJI Neo, che può essere anche pilotato da app su cellulare. Il modello, tra l’altro, è anche predisposto per la modalità FPV, il volo in “prima persona” grazie a visori dedicati (acquistabili separatamente). È poi compatibile con i comandi vocali, mentre le sue dimensioni ridotte e le protezioni per le eliche integrate permettono di gestirlo in sicurezza anche in spazi ristretti.

La fotocamera 4K registra video di ottima qualità a 30 fps o a 1080p a 60 fps e scatta fotografie a 12 megapixel (solo in .jpg). Dispone di 22 GB di memoria interna, sufficienti per circa 40 minuti di video in 4K o 55 minuti in 1080p. C’è anche un microfono integrato per registrare l’audio, con l’app che elimina automaticamente il rumore delle eliche. In questo campo, come vedremo, anche il Mini 4K può dire la sua.

Entrambi i modelli possono sfruttare la funzione di tracciamento del soggetto Quickshots, sebbene con qualche variazione di efficienza. Sono ovviamente diversi i numeri dell’autonomia e del raggio di controllo. Il DJI Neo, in condizioni ottimali, può volare per circa 17 minuti e deve restare sempre nel raggio di 10 km, che restano più che sufficienti per esplorare e fare le prime esperienze di fotografie dal cielo. Malgrado le piccole dimensioni, il drone dimostra una notevole resistenza al vento e agli urti.

DJI Mini 4K

DJI Mini 4K

Il DJI Mini 4K è stato finora il custode della fascia entry-level di DJI. Era e resta un’ottima scelta. Pesa 246 g, ma è ugualmente trasportabile grazie alle eliche pieghevoli. Può girare video 4K di ottima qualità a 30 fps (il sensore è impercettibilmente più grande del concorrente: 1/2,3 pollici), ma si può alzare il frame rate a 60 fps (magari per un effetto “ralenty”) se si decide di abbassare la risoluzione a 2.7K. Che è comunque più che sufficiente per un uso social non professionale e non solo. Le foto sono da 12 megapixel, con la possibilità di selezionare manualmente il formato non compresso RAW, che permette più opzioni in fase di post-produzione. La stabilizzazione a 3 assi riduce drasticamente il rischio “tremolio” nelle riprese.

Anche questo modello può sfruttare QuickShot con le modalità Dronie, Ascesa, Cerchio, Spirale e Boomerang. Tramite pochi tocchi, DJI Mini 4K riprende e genera automaticamente video con musiche e filtri, permettendo di condividerli direttamente o di modificarli ulteriormente nell’app.

L’autonomia nominale (sempre un po’ diversa da quella sul campo per via delle condizioni ambientali variabili) è quasi doppia rispetto a quella del Neo: 31 minuti. La capacità di restare in sosta in aria (hovering) è molto buona e, nel complesso, può rimanere in assetto anche in presenza di venti da 38 Km/h circa. Anche per il DJI Mini 4K è possibile il controllo FPV e tramite app.

Si potrebbe concludere che i due modelli offrono prestazioni e funzioni piuttosto vicine. Se quello che cercate è una porta di accesso al mondo dei droni economici, ma al contempo potenti, entrambi i prodotti sono validi candidati. E la differenza nella scelta può dipendere esclusivamente da quale uso si intende fare del proprio acquisto. E con quale intensità.

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