Il fenomeno della formazione della condensa all’interno della lente frontale degli obiettivi dei droni DJI

Forse a qualcuno di voi, possessori di un drone DJI, come per esempio un Mavic Pro, Mavic Air o Mavic 2, è capitato di avere l’obiettivo della fotocamera offuscato da una sorta di condensa che si forma all’interno della lente frontale ed esattamente al suo centro.

Gli utenti che hanno avuto questo problema lo descrivono in questi termini:

Prima di accendere il drone e subito dopo l’avvio la lente è pulita;

Quando il drone decolla inizia subito a formarsi una condensa al centro della lente dell’obiettivo;

Dopo che il drone atterra la condensa scompare.

Questo problema può essere frustrante e portare i possessori di un drone DJI ad essere delusi del loro acquisto. Le foto e le riprese fatte con la condensa sulla lente risultano infatti annebbiate e impossibile da correggere.

dji_mavic_condensa_lenti

Come riportato da diversi utilizzatori, rivolgersi all’assistenza DJI per risolvere il problema non è facile, richiede tempo e a volte il problema non viene riconosciuto in garanzia. Non solo DJI ma molte aziende produttrici di obiettivi, spesso non riconosce la riparazione di una fotocamera danneggiata dall’umidità in garanzia in quanto considerano il danno come causato dall’acqua. E’ anche vero che a qualcuno è stata sostituita la fotocamera del drone, forse perché in quei casi effettivamente si trattava di un difetto di fabbrica per cui non era ben sigillato l’obiettivo al corpo della fotocamera.

La condensa può comunque formarsi in obiettivi ben fabbricati, quindi cerchiamo di capire il problema e quali possano essere i metodi per fare in modo che il fenomeno non si presenti.

Corretta conservazione del drone

La conservazione errata del drone può portare all’accumulo di umidità al suo interno e causare il fenomeno della condensa precedentemente descritto.

Non bisogna conservare il drone nella confezione di cartone con cui viene venduto, per esempio, in quanto il cartone tende ad immagazzinare una grande quantità di umidità; è preferibile tenerlo in una apposita custodia per il trasporto con l’aggiunta di sacchetti di riso o della silica gel per aiutare a mantenere lontano l’umidità dal drone e dalla sua fotocamera.

silica gel

Utilizzo del drone

Se bisogna utilizzare il drone in posti caldi o in estate, attendere che il drone raggiunga la stessa temperatura dell’ambiente circostante. Se avete viaggiato in macchina con l’aria condizionata in funzione oppure siete stati in casa con l’aria condizionata in funzione, è probabile che il drone abbia una temperatura molto più bassa dell’ambiente in cui dovete volare e un decollo precipitoso può portare alla formazione della condensa per la grande differenza di temperatura tra obiettivo e aria. La soluzione al problema della formazione di condensa è il tempo. A seconda di quanto grande sia la differenza di temperatura, potrebbero essere necessari da 15 minuti fino anche a qualche ora di attesa per un corretto acclimatamento.

L’utilizzo dei filtri potrebbe anche risolvere il problema. Spesso i fotografi professionisti utilizzano dei filtri, anche neutri, al solo scopo di proteggere la lente dell’obiettivo. E’ molto più economico acquistare un nuovo filtro che dover ripare un costoso obiettivo. Per molti l’impiego di un filtro ha risolto anche il problema della formazione della condensa.

Cosa fare se il problema si è già presentato e continua a presentarsi ogni volta che si vola.

Dalle informazioni che hanno condiviso i possessori di droni che hanno avuto questo problema sembra che una soluzione efficiente sia quella di lasciare il drone per almeno tre giorni in un ambiente soleggiato oppure ben chiuso in una borsa di plastica, assieme a dei sacchetti di silica gel posti a contatto con la fotocamera, dove è stata fatta fuoriuscire tutta l’aria, ben al riparo da ambienti con umidità elevata.

Se anche a te è capitato di avere questo problema e sei o meno riuscito a risolverlo, lasciaci un feedback nei commenti!

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