Il mercato dei droni professionali in Italia è ancora circoscritto, ma le potenzialità sono molto alte. Nel 2018 si stima che il fatturato del settore sia stato di 100 milioni di euro. Le aziende però indicano che nell’ultimo anno c’è stato un forte sviluppo e ben i due terzi prevedono nei prossimi tre anni una grossa crescita. Questo in conseguenza alla normativa in mutazione, alle tecnologie in constante sviluppo e al numero di macchine prodotte, in crescita così come le app sperimentate. A confermare questi dati c’è una ricerca del Politecnico di Milano, più precisamente l’Osservatorio Droni, che unisce le competenze del Dipartimento di Ingegneria Gestionale e del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Aerospaziali.
Il Politecnico di Milano studia i droni
Secondo la ricerca del Politecnico di Milano, In Italia le aziende che fanno parte della filiera professionale dei droni sono 700. Di queste, 650 sono operatori che vendono servizi a clienti sfruttando droni professionali propri o a noleggio. Sono soprattutto operatori che lavorano in ambito media e costruzioni di grandi opere e che hanno richiesto all’Enac l’autorizzazione all’utilizzo di droni per le proprie attività. Tra il 2016 e il 2019 si sono registrati presso l’Enac più di 13.000 droni con un aumento medio annuo del 13%.
Solo nel 2019 nel mondo si sono registrati più di 250 progetti per droni legati ad applicazioni industriali, compresi i settori come quelli della logistica, dell’agricoltura e della sanità. Si pensi che dal 2015 al 2019 le migliori università al mondo di ingegneria hanno trattato 700 pubblicazioni scientifiche legate all’applicazioni di droni soprattutto di nuove tecnologie, come i droni ibridi, cioè macchine che possono operare indistintamente in aria/acqua o aria/terra, o di droni in grado di decollare e atterrare in verticale con sistemi integrati di IA (Intelligenza artificiale).
Il Direttore del Dipartimento di Ingegneria Gestionale, Alessandro Perego, e il Direttore del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Aerospaziali, Giuseppe Sala, entrambi del Politecnico di Milano, sono sicuri che nei prossimi anni in Italia il settore dei droni civili avrà un forte sviluppo. E continuano affermando che il mercato ha forti potenzialità, pur se economicamente ancora limitato e con operatori per la maggioranza piccoli. Ma i droni sono già utilizzati in numerosi campi come in agricoltura, in situazioni di emergenza, nel monitoraggio del territorio anche in seguito a disastri naturali e sono in fase di sviluppo le applicazioni per il trasporto di merci e persone in ambiente cittadino.
Come il DJI Phantom 4 RTK, che con le sue caratteristiche può rappresentare lo strumento numero uno per il monitoraggio e la mappatura di siti anche di grandi dimensioni.
C’è da dire che a oggi solo il 16% delle aziende investe in Ricerca e Sviluppo grazie a fondi pubblici, che però risulta inadeguato rispetto al fabbisogno. Servirebbe che il Governo investisse in questo settore a livello nazionale.
I droni utili alle ispezioni
Per finire, Cristina Rossi Lamastra, Responsabile Scientifica dell’Osservatorio Droni, dice che la maggior parte dell’utilizzo dei droni è collegato ai sopralluoghi e alle ispezioni, mentre per il trasporto le sperimentazioni sono in fermento ma ancora da concretizzare, in quanto la tecnologia è ancora in fase di sviluppo. È difficile valutare se ci potranno essere benefici con l’utilizzo dei droni, anche se le ultime sperimentazioni evidenziano più sicurezza, meno costi e riduzione dei tempi nello svolgere le operazioni. Marco Lovera, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Droni, spiega che i classici droni possono affiancare e sostituire l’uomo in molte attività, ma hanno anche dei limiti tecnologici, vincolo critico per l’utilizzo in ambito delle consegne.