Un singolo drone può fare il lavoro di molti cani contemporaneamente, dicono i pastori.
Non sarà la prima volta che sentite dire che i robot hanno rimpiazzato la manodopera nella nuova era dell’automazione. Ma un nuovo report suggerisce che gli umani non sono i soli esseri viventi rimpiazzabili da robot.
In Nuova Zelanda, gli allevatori stanno iniziando a usare i droni per pascolare e monitorare il bestiame, ricoprendo una mansione che da più di un secolo spettava ai cani.
I robot non hanno rimpiazzato i cani completamente, come riporta Radio New Zealand, ma si sono appropriati di uno degli strumenti più potenti di questi animali: abbaiare.
Il DJI Mavic Enterprise, ha una caratteristica che permette alla macchina di registrare i suoni e di riprodurli da un altoparlante, dando alla macchina la capacità di mimare la sua controparte canina.
Corey Lambeth, un pastore di pecore e allevatore di mucche, ha detto a RNZ che le macchine sono veramente efficaci. “Questa è una cosa che ho notato. Quando si spostano le mucche e i vitelli, le vecchie mucche non danno retta ai cani, ma con i droni, questo non succede”, ha detto, notando che i droni permettono di spostare il bestiame più velocemente, con meno stress, rispetto ai cani.
Gli allevatori hanno detto a RNZ che i droni sono molto utili per più scopi oltre a questo. I robot permettono agli allevatori di monitorare la loro terra da lontano, monitorando anche i livelli di acqua e mangime e controllando la salute del bestiame senza disturbare gli animali.
Jason Rentoul ha detto a RNZ la scorsa primavera che un lavoro di due ore che impiegava due persone e due squadre di cani, adesso può essere portato al termine in 45 minuti da un singolo drone. “Siccome abbiamo una fattoria in collina, dove un sacco di lavoro si svolge a piedi, i droni ci hanno risparmiato un sacco di tempo” ha detto. “Il drone fa i pezzi più alti che non si riescono a vedere [da terra], e per i quali si dovrebbe altrimenti camminare per almeno mezz’ora per arrivare a quelle altezze, per poi magari scoprire di aver camminato a vuoto”.
Gli agricoltori di tutto il mondo usano i droni. In Sud Africa, monitorano la salute delle colture dall’alto, fatto che migliora i raccolti, secondo la CNN. In California, i vignai usano dei droni forniti di sensori per far crescere viti più sane, come riporta la MIT Technology Review. Siccome i droni volano più vicini alla terra, sono capaci di fornire delle immagini di qualità avanzata che sono molto meno costose rispetto a impiegare qualcuno per volare in un campo con un apparecchio pilotato da umani, ha riportato la pubblicazione.
In Nuova Zelanda, gli allevatori dicono che alcuni cani stanno già imparando a lavorare insieme ai droni, identificando le macchine più come dei compagni di squadra che come degli avversari.
“Un buon cane pastore ha già capito che i droni lavorano da quel lato e quindi lui dovrà andare dall’altro e lavorare lì” ha detto Rentoul.
Per ora, dicono gli allevatori, c’è ancora bisogno di cani pastori, per prima cosa perché hanno una vita più lunga rispetto ai droni, possono lavorare con il cattivo tempo e non richiedono una ricarica elettrica ogni poche ore per ricaricarsi.
“Sicuramente ci sarà ancora bisogno di cani nelle fattorie”, ha detto Lambeth. “Il lato negativo dei droni DJI Mavic o di qualsiasi altro apparecchio elettrico è che c’è sempre bisogno di portarli a caricare di tanto in tanto”