Quando DJI ha annunciato a luglio un nuovo evento in cui sarebbero stati presentati dei nuovi prodotti, di nuovo ci si aspettava che finalmente sarebbe stato rivelato al mondo un nuovo drone dopo un anno dall’ultimo rilascio, il DJI Mavic 2 con le sue versioni Mavic 2 Pro e Mavic 2 Zoom. L’evento però si è rivelato una ennesima fumata nera, nessun nuovo drone DJI è stato infatti presentato, niente Spark 2 e niente Mavic Air Mini, invece DJI ha presentato un sistema DJI FPV digitale appositamente realizzato per i droni da corsa. Per molti una delusione, ma come vedremo una mossa intelligente e audace per un prodotto innovativo che potrebbe creare un nuovo hobby appassionante.

dji fpv

Cosa sono le corse dei droni?

La corsa dei droni è uno sport in cui i droni radiocomandati (generalmente quadricotteri) sono pilotati su brevi percorsi ad alta velocità.

I piloti guidano attraverso il punto di vista del drone indossando occhiali FPV che mostrano un’immagine in diretta trasmessa da una telecamera di bordo all’avanguardia, aprendo un nuovo mondo di esperienza di volo senza pari.

Le corse di droni non devono solo essere messe in scena negli stadi. Puoi competere quasi ovunque, trasformando il tuo parco o giardino locale in una pista con l’attrezzatura giusta e un po’ di fantasia.

Tuttavia, è importante rimanere legali, volare responsabilmente. Ciò include volare a non più di 120 metri sopra la superficie e stare ben lontano da aeromobili, aeroporti e campi di aviazione.

Una delle cose più interessanti delle corse dei droni è la velocità dei droni stessi, con alcuni dei migliori piloti del mondo che pilotano quadricotteri attraverso percorsi 3D a velocità fino a quasi 200 km/h.

In cosa consiste il DJI FPV

Anziché creare un drone pronto al volo, DJI ha prodotto il sistema DJI FPV costituito da componenti che permettono la trasmissione digitale a bassa latenza tra la fotocamera e il radiocomando.

I droni da corsa sono realizzati per essere veloci e agili, molto veloci e molto agili, e per questo il tempo di latenza costituisce un parametro fondamentale per poter pilotare uno di questi droni. Per avere una bassa latenza sono stati realizzati sistemi analogici a bassa risoluzione, quanto basta per permettere una guida adeguata del drone ma sacrificando l’esperienza FPV non proprio fantastica. Con il sistema DJI FPV le cose cambiano perché adesso non bisogna più sacrificare l’esperienza FPV per poter pilotare un drone da corsa.

Si sta registrando un crescente aumento delle competizioni con i droni da corsa e nuovi piloti spuntano a destra e a sinistra, ma c’è anche un boom della domanda nel mondo della videografia per i droni FPV. I talentuosi piloti di droni FPV stanno mettendo le loro abilità al lavoro facendo dei video spettacolari diventati virali, girando i video nella Formula Drift o a fare la pubblicità di Kohl.

Progettare un prodotto che renda più semplice attingere a questa tendenza ha senso, soprattutto con l’esperienza di DJI nella creazione di piccole fotocamere e droni in grado di catturare filmati di alta qualità.

Ma per DJI, che ha rivoluzionato il mondo dei droni con il rilascio del Phantom RTF, cioè pronto al volo o meglio quasi pronto al volo, nel lontano gennaio 2013, cosa costava produrre un drone per le corse già pronto al volo? Credo che per DJI non sarebbe costato assolutamente nessuno sforzo, ma allora perché non lo ha fatto?

DJI con questo prodotto è ufficialmente entrata in questo favoloso mondo dei droni da corsa, e lo ha fatto in punta di piedi, con rispetto di quello che rappresenta questa nicchia di piloti e assemblatori straordinari. Agli inizi anche i droni consumer erano praticamente sconosciuti e richiedevano abilità non comuni di assemblaggio e pilotaggio. Poi è arrivata DJI, è entrata in questo mondo con la forza, lo ha conquistato e lo ha messo alla portata di tutti. Adesso i droni consumer sono pronti al volo e hanno molteplici automatismi di pilotaggio, funzioni, sensori e diversi altri automatismi. Questo però ha prodotto anche delle conseguenze, prima tra tutte la diffusione esplosiva dei droni fino a rappresentare una vera e propria minaccia. Comprano un drone e ti senti dire: “In qualche modo sono riuscito ad accenderlo, adesso non riesco più a spegnerlo, saprebbe dirmi come fare?”. No, non è uno scherzo, questa domanda mi è stata posta in una sessione di assistenza remota!

Un drone da corsa richiede una capacità di pilotaggio non indifferente e un vero pilota del settore il drone da corsa ama costruirselo da solo per molte ragioni. Con una velocità di quasi 200 km/h e manovre al limite, anche ai più esperti capita un crash ogni tanto e avere un drone completamente assemblato da sè stessi ne permette anche una riparazione veloce ed economica senza ogni volta ricorrere ad un tecnico e spendere cifre proibitive per la manodopera. L’emozione di costruirsi un drone da soli poi è impagabile, lo fai come vuoi, lo personalizzi, lo modifichi, lo aggiorni… difficilmente ti annoi! Quanti di voi hanno speso un somma considerevole per un drone già pronto e poi lo hanno utilizzato solo per qualche volo iniziale?

Ma è difficile farsi un drone da corsa da soli?

Anni fa sarebbe stato difficile, ma ormai basta navigare in Internet e cercare con Google o su Youtube e rimaniamo sbalorditi dal materiale didattico che possiamo trovare! Possiamo imparare a suonare la chitarra, il piano, imparare l’inglese, e perché no, anche come costruirsi un drone da corsa da soli. Molti hanno infatti documentato online le varie procedure correlate con tanto di video e foto. Sì, il processo richiede anche delle saldature, ma anche per quelle non mancano di certo le lezioni e quindi non è una scusa valida per rinunciare!

Vedete questo video per avere un’idea di in cosa consiste assemblare un drone da corsa:

DJI con i prodotti della categoria DJI FPV ci fornisce già diverse componenti.

Il DJI FPV Fly More Combo contiene i DJI FPV Goggles, la Air Unit con la fotocamera e il radiocomando.

Troviamo poi il telaio TransTEC LASER HD, le eliche T-Motor T5143S, i motori T-Motor F40 PRO III KV2400, la T-Motor F55A PRO II + F4 HD STACK. In futuro DJI potrebbe rilasciare anche altri componenti per facilitare la costruzione del proprio drone da corsa.

Se nel frattempo volete provare l’ebbrezza dell’esperienza di volo FPV senza assemblare e costruire nulla, sono disponibili numerosi droni DJI pronti all’uso, preconfigurati e compatibili con gli occhiali FPV DJI.

Il Mavic 2 è disponibile in due versioni: Mavic 2 Pro e Mavic 2 Zoom, entrambi compatibili con DJI Goggles e DJI Goggles RE con l’ultimo aggiornamento del firmware. Entrambi i modelli di droni possono essere collegati ai DJI Goggles utilizzando la tecnologia di trasmissione OcuSync, che offre un incredibile feed live a 1080p. Gli utenti possono anche abilitare la modalità Sport per godersi il volo FPV a velocità fino a 72 km/h.

Il DJI Mavic Air è un altro drone DJI che può offrirti un’esperienza FPV immersiva, ma poiché non include OcuSync, dovrai utilizzare un cavo micro USB accoppiato con un cavo USB OTG per collegarti ai DJI Goggles o DJI Goggles RE.

Il DJI Spark è un mini drone che può raggiungere velocità fino a 50 km/h in modalità Sport. Può essere facilmente accoppiato con DJI Goggles (richiede un cavo USB).

Per i piloti principianti che vogliono imparare l’arte di base del pilotaggio di un drone, il Tello è piccolo, divertente e conveniente. Sebbene non sia compatibile con i DJI Goggles, Tello è il drone FPV per principianti perfetto per chi desidera un’esperienza pronta per il volo se abbinato a un VR Headset per smartphone.

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