Timothy Danley è un esperto di droni, ma la sua passione per la tecnologia aerea si estende anche ad altre frontiere. Pilota certificato dalla Federal Aviation Administration (FAA), il pilota californiano fa parte dell’unità di soccorso Glenn County Search and Rescue e lavora come ingegnere per il dipartimento dei vigili del fuoco volontari di Willows.
Tra i suoi tanti ruoli, Danley è proprietario della società di servizi con droni North Wind Aerial Imaging, è un agricoltore di quarta generazione e un veterano dell’Aeronautica degli Stati Uniti.
In questa intervista, il finalista del concorso #DecadewithDJI, lanciato da DJI per festeggiare il suo decimo compleanno, condivide il suo percorso da appassionato di droni a esperto del settore, e racconta come ha salvato una vita con un drone, ma ha migliorato anche la coltivazione dei suoi mandorli.

Come è iniziata la tua passione per i droni?

Il mio interesse per i droni è iniziato quando ho visto qualcuno usare un drone DJI con visuale in prima persona (FPV) da semplice osservatore. Fino a quel momento, non sapevo nemmeno che i droni FPV esistessero al di fuori di dispositivi costruiti in casa, né che fosse possibile farli volare con i visori. Nell’agosto 2022, ho acquistato il mio DJI FPV e ho capito quanto i droni potessero essere utili per l’agricoltura e in situazioni di emergenza.
A novembre, quasi nello stesso periodo in cui ho ottenuto la licenza Part 107 (certificazione rilasciata dalla Federal Aviation Administration degli Stati Uniti, che consente di usare i droni per scopi commerciali o professionali, ndr), ho aggiunto un DJI Mavic 3T alla mia collezione e ho inaugurato il mio canale YouTube dedicato ai droni. Ora possiedo diversi modelli DJI, tra cui un DJI Avata, un DJI Matrice 30T, un DJI Mini 3 e un DJI Mini 4 Pro, un DJI Agras T40 e, più recentemente, un DJI Mavic 3 Pro.

DJI Matrice 30T
DJI Mini 3
DJI Mini 4 Pro+RC-N2
DJI Mini 4 Pro

DJI Mavic 3 Pro Cine

Il DJI Mavic 3 Pro dispone di un sistema a tripla fotocamera con focali: 24 mm (Hasselblad con sensore CMOS in formato 4:3), 70 mm (medio-tele) e 166 mm (teleobiettivo) per fotografare e riprendere dal cielo soggetti di ogni tipo e con ogni livello di dettaglio. In versione Cine supporta la codifica video Apple ProRes. La sua autonomia di volo è di 43 minuti.

Salvato, prima della tempesta

Sono il capo della squadra droni per l’intero team di ricerca e soccorso (SAR) della mia contea, e ho volato in numerose missioni negli ultimi 2 anni. In una missione che ricordo bene abbiamo fatto volare un DJI Mavic 3T per localizzare una persona scomparsa di notte durante un rodeo.
Abbiamo sfruttato la fotocamera termica per vedere al buio. Ho trasmesso il mio feed in diretta al nostro trailer di comando (un veicolo mobile attrezzato dalle squadre di soccorso, ndr) perché il mio partner potesse assistermi nella ricerca. Dopo circa 20 minuti, ha individuato una traccia di calore lontana sul suo monitor e abbiamo localizzato la persona scomparsa, che era svenuta in un fossato. Abbiamo comunicato via radio alle nostre squadre a terra, usato la funzione di localizzazione GPS per dare una posizione esatta e attivato un faretto aggiuntivo per guidare ulteriormente le squadre. Le nostre squadre a terra hanno trovato la persona e l’hanno soccorsa prima di riportarla al campo, probabilmente salvandole la vita, poiché una tempesta è arrivata subito dopo.

Le principali sfide erano il buio e le condizioni meteorologiche. Avevamo oltre cento acri da perlustrare con visibilità pari a zero, e la finestra temporale in cui stavamo cercando era tra due forti temporali. Sono riuscito a coprire l’intera area di ricerca più volte durante il volo di 20 minuti, e la telecamera termica faceva brillare come fari ogni persona e animale presenti nel rodeo.
Sono contento di aver acquistato il Mavic 30T, così la prossima volta che accadrà qualcosa del genere, potrò continuare a volare anche sotto la pioggia.

Un occhio nel buio

Le principali sfide erano il buio e le condizioni meteorologiche. Avevamo oltre cento acri da perlustrare con visibilità pari a zero, e la finestra temporale in cui stavamo cercando era tra due forti temporali. Sono riuscito a coprire l’intera area di ricerca più volte durante il volo di 20 minuti, e la telecamera termica faceva brillare come fari ogni persona e animale presenti nel rodeo. Sono contento di aver acquistato il drone DJI Matrice 30T, così la prossima volta che accadrà qualcosa del genere, potrò continuare a volare anche sotto la pioggia.

Il drone DJI Matrice 30T

Sia l’immagine termica che il feed in diretta si sono rivelati indispensabili. Potevo persino individuare tracce di pneumatici fresche e impronte recenti. È l’attrezzatura più importante che porto con me in qualsiasi missione di ricerca e soccorso o antincendio.
Nel frattempo, la trasmissione in diretta ha permesso al mio partner di vedere esattamente ciò che vedevo io su uno schermo TV grande, senza lo stress di dover pilotare il drone, consentendoci di lavorare in tandem. Da allora ho utilizzato il feed in diretta in diverse missioni, inclusa una missione SAR urbana che richiedeva la ricerca in diverse aree della nostra città.
Preferisco la condivisione dello schermo/casting per la mancanza di ritardo e interferenze di segnale, ma quando lavoro da remoto, amo il DJI FlightHub 2 (FH2). In questa missione urbana, ho inviato un feed in diretta al nostro team di comando, che era a chilometri di distanza, grazie al FH2, e loro hanno potuto individuare elementi di interesse che io non avevo notato e dirigermi sul punto giusto, orientandomi le funzioni della mappa.

A caccia di un lembo di colore

Ho visto diversi nuovi programmi che analizzano i video per rilevare colori specifici utilizzando il machine learning, ma richiedono l’elaborazione esterna dei video. Mi piacerebbe vedere i droni incorporare questa tecnologia direttamente. La capacità di sorvolare un’area boscosa, individuare un accenno di colore che potrebbe sfuggire all’operatore e avvisare il pilota potrebbe essere inestimabile durante le missioni di ricerca e soccorso.
Un’altra funzionalità sarebbe la possibilità di scegliere tra il GPS del drone e quello del controller quando si usano app di terze parti come CalTopo o SARTopo, che adottiamo in ogni missione SAR. Attualmente, solo il GPS del controller è trasmesso, il che mi obbliga a scrivere manualmente le coordinate quando voglio segnare un punto. Essere in grado di vedere il drone sulla mappa e segnare direttamente i punti farebbe risparmiare tempo e permetterebbe al nostro team di comando e di mappatura di individuare esattamente dove si trova il drone, nonché di dirigere le squadre a terra direttamente verso di esso.

I droni ad ala fissa, che offrono una maggiore durata della batteria, tempi di volo più lunghi e la capacità di coprire un’area più ampia. Immagino un drone ad ala fissa con decollo e atterraggio verticali (VTOL), dotato di una fotocamera FPV frontale e di un gimbal sotto, essenzialmente una versione ad ala fissa del DJI Matrice 30T. Per grandi aree di ricerca o monitoraggio prolungato, sarebbe perfetto.
Un’altra innovazione sarebbero droni da trasporto più piccoli del DJI FlyCart 30 o sistemi di trasporto cargo montati con PSDK (Payload SDK) in grado di consegnare piccoli carichi di cibo, acqua, forniture mediche d’emergenza, radio e simili, in modo sicuro ed efficiente.

Ho usato i droni per numerose applicazioni: il DJI Mini 3 Pro per individuare una perdita di olio sul mio raccoglitore di mandorle; il DJI Mavic 3T per mappare la fioritura delle nostre mandorle e identificare alberi morti o malati. I droni DJI Mavic 3T e DJI Matrice 30T per individuare con le loro telecamere termiche rotture nelle linee di irrigazione sepolte nei nostri campi di mais. Fornire sorveglianza su incendi di vegetazione e strutture per il mio dipartimento dei vigili del fuoco. Fino a mappare e identificare punti caldi da incendi passati per evitare che si riaccendano. E naturalmente, usare i droni DJI per catturare foto e video fenomenali per educare, intrattenere e raccontare storie.

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