I fotografi di panorami spesso utilizzano delle lunghe esposizioni per catturare immagini di notevole impatto che, ad un occhio un po’ più attento, lasciano capire lo scorrere del tempo in un unico scatto. Vediamo insieme come raggiungere dei risultati da vero professionista della fotografia, chissà, magari con l’utilizzo dei nostri droni potremo trovarci a vincere il premio Pulitzer o più semplicemente potremo arredare il nostro loft con delle immagini inedite che sicuramente faranno colpo tra i nostri amici.

 

– Lunghe esposizioni

Con una foto a lunga esposizione (o otturatore lento) potrai sfocare tutti gli oggetti in movimento come cascate, onde del mare o traffico cittadino. Al tempo stesso, elementi fermi come rocce o strade rimarranno ben definiti se la camera è sufficientemente stabilizzata. Con l’acqua in movimento, questo modo di scattare regalerà un’immagine dall’elevato potere “calmante”, in grado di arredare molto bene il nostro studio.

Per la fotografia con lunga esposizione è necessaria una quantità inferiore di luce, perché avendo un tempo di apertura dell’otturatore molto lungo, il sensore stesso viene colpito e “impresso” per una maggior tempo. Per la fotografia a terra, questo può essere ottenuto semplicemente impostando un valore di ISO molto basso, un diaframma “piccolo” (lo imposti con un valore di F molto alto), fotografando all’alba o al tramonto ed equipaggiando la nostra camera con un filtro ND (neutral density). É scontato che ogni movimento venga catturato, pertanto l’uso di un cavalletto o di un supporto ben saldo è necessario.

Un DJI Phantom o un DJI Inspire è, ormai, grazie alla funzione “Tripod”, considerato a tutti gli effetti un cavalletto “volante”. É semplicemente spettacolare vedere come tutte le tecnologie a bordo del drone, lavorino all’unisono permettendo allo stesso di rimanere in hovering, mentre la gimbal compie il miracolo di catturare gli scatti più belli. Se hai avuto modo di navigare nella piattaforma “Skypixel” avrai sicuramente visto degli scatti a lunga esposizione semplicemente meravigliosi, purtroppo però catturati all’alba, al tramonto o durante la notte, questo perché sui DJI Phantom 3 e 4 e sui DJI Inspire 1, il valore di ISO non può scendere sotto il valore minimo di 100 e il diaframma è fissato a F2.8, pertanto non è possibile utilizzarlo per lunghe esposizioni.

 

– Filtri ND

Un filtro ND ha la funzione specifica di ridurre quanta luce arriva sul sensore della camera. I filtri ND sono spesso utilizzati dai piloti di droni per “ammorbidire” le immagini riprese in condizioni di elevata luminosità. Tuttavia, sono comunque molto utili in fotografia per ottenere dei lunghi tempi di esposizione.

 

– Rimanere fermi

Mentre stai realizzando le tue lunghe esposizioni, è veramente importante che la tua camera volante (il nostro drone) non si muova (a meno che non voglia realizzare uno scatto con il soggetto ben nitido e lo sfondo sfocato). Come realizzarlo? È molto semplice, una volta che il nostro drone sarà in volo, rilasciando gli stick di controllo, esso si fermerà. Dobbiamo essere certi che, dato che questa operazione richiederà da uno a più secondi, il drone sia in grado di rimanere perfettamente stabile. Come possiamo renderci conto di quando il nostro drone è perfettamente stabilizzato? Semplicemente osservando agli angoli dello schermo del nostro tablet. Non appena ci posizioniamo vedremo gli angoli che ancora un po’ tendono a muoversi, dopo qualche secondo il drone sarà “inchiodato” nel cielo, quindi procediamo a realizzare il nostro scatto. Naturalmente, prima di spostarci ad acquisire una nuova lunga esposizione, attendiamo che sia stata acquisita correttamente la precedente.

 

– ISO basse

In molti casi raccomandiamo sempre di realizzare questi scatti con un valore di ISO 100 o inferiore se possibile, questo per ottenere un rumore “inferiore” nella tua immagine. Molto probabilmente dovrai impostare l’esposizione in manual, altrimenti rischi che la camera per default potrebbe incrementare il valore ISO. Questo naturalmente significa che dovrai controllare e aggiustare i parametri della camera ogni volta che realizzi scatti artistici. É possibile a volte utilizzare una lieve sovraesposizione per guadagnare lievemente sul tempo di esposizione, ma devi essere sicuro di conservare i dettagli nelle zone più luminose. Fotografando in RAW (DNG nel caso dei droni DJI) ti darà una maggiore possibilità di controllare finemente l’esposizione in quanto molti dettagli, e soprattutto molte più informazioni, vengono registrate.

 

– Doppie esposizioni

Sia il quadricottero che la gimbal faranno un ottimo lavoro insieme e la maggior parte delle foto saranno nitide, è tuttavia una buona idea fare una doppia lunga esposizione (ovviamente senza muovere il drone nel frattempo). Nel caso in cui una delle due foto sia sfocata, quando in realtà dovrebbe essere nitida, hai comunque un’altra foto per correggere gli errori. Se la foto fosse particolarmente importante, naturalmente, puoi fare numerose volte questa operazione – solo per essere sicuri di avere la foto giusta. Stessa cosa se si sta volando in condizioni di forte vento o con esposizioni più lunghe di due secondi.

Facendo la stessa foto due volte hai anche un ulteriore vantaggio. Se, a posteriori, trovi che una lunga esposizione sarebbe stata più corretta, la puoi ottenere comunque. Semplicemente “fondendo” insieme due foto scattate sullo stesso punto tramite il software Photoshop, effettivamente otterrai una doppia lunga esposizione. Questo ti farà ottenere una foto con il doppio dell’effetto di sfocatura

 

– DJI Phantom 4 Pro e DJI Inspire 2

Il nuovo DJI Phantom 4 Pro e il DJI Inspire 2 (con il DJI Zenmuse X4S) hanno un diaframma aggiustabile da F2.8 a F11. Questo ci consente molta più flessibilità. In F11 (4 stop di gamma dinamica in meno) sarai in grado di ottenere dei tempi di lunga esposizione più alti nei momenti di alba/tramonto (tuttavia in F11 potrebbe diminuire un po’ la nitidezza).

2 pensieri su “Le lunghe esposizioni in fotografia

  1. francesco g dice:

    pur considerando la complessità della materia, sono comunque stupito dalla poca competenza espressa dall’autore dell’articolo. a occhio direi che deve essere molto giovane e/o, se opera all’interno di una struttura aziendale, probailmente si tratta di uno stagista.
    credo che dji o chi porta il nome di una azienda cosi al’avanguardia debba considerare di affidare la propria voce a qualcuno piu competente, o quanto meno che si limiti ad argomenti piu leggeri.
    fortunatamente i prodotti dji parlano da soli e quindi la mia propnensione all’acquisto è invariata

  2. Roberto Bellini dice:

    Ho acquistato un Phantom 4 Pro nella speranza che le idiozie citate sopra fossero vere. In assenza di vento, in tripod mode,il massimo “fermo” che ho raggiunto fino ad ora è ½ secondo di esposizione. A 3 secondi è praticamente impossibile avere un fermo decente. Aggiungo anche che l’applicazione DJI GO4.1.4 credo abbia delle falle nella memorizzazione dei setaggi camera. Perde le preferenze come ad esempio la numerazione dei file continua, e l’istogramma non è corretto mostrando le sovra e sottesposizioni quando si lavora in A e S mode.
    Sarebbe gentile visto il costo e il successo del drone che l’azienda pubblicasse qualcosa di più approfondito in merito all’uso del prodotto(magari anche in italiano). Nel web ci sono molti amatori che fanno tutorial più o meno superficiali ma la DJI dovrebbe fornire informazioni dettagliate nei particolari video e fotografici sulle modalità d’uso dei suoi prodotti.

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